Curiosità Paranormale Psicologia

Cosa è la “pareidolia” ?

Di certo ti sarà capitato molte volte di guardare una nuvola e vederci un volto, un gatto, un pesce … qualsiasi cosa. Ebbene, nulla di più semplice. Vedere oggetti o forme riconoscibili in oggetti o forme casuali o non correlati è chiamato pareidolia. È una forma di apofenia, che è un termine più generale per la tendenza umana a cercare schemi noti in informazioni casuali.

Tutti la sperimentano di volta in volta. Vedere il famoso volto sulla faccia della luna è un classico esempio. Meno noto, invece, è il fatto che la capacità di sperimentare la pareidolia è più sviluppata in alcune persone e meno in altre.

Gesù, Madonne ed altri Santi

Il volto di Gesù è apparso in una foto

Nell’immagine sopra, in molti vedranno immediatamente l’immagine di un uomo barbuto con i capelli ondulati. Non c’è dubbio. Si tratta di Gesù. Si vede chiaramente vicino al centro sinistro dell’immagine.

In realtà, tuttavia, il viso è solo un fenomeno dovuto ad un fortuito mix di luci, ombre e posizionamento. Il “volto di Gesù” è in realtà un bambino con un cappello, e i capelli sono vegetazione sullo sfondo. (il naso di Gesù è il braccio del bambino il suo occhio è invece il volto stesso del bambino coperto da un cappuccio).

Famose sono le apparizioni dello stesso Gesù su roba da mangiare: toast, piadine … ma anche su oggetti di uso comune come padelle, ferri da stiro …

Allo stesso modo, Padre Pio è apparso in portoni, pavimenti, mattonelle muri…

Di che segno sei?

È possibile che la pareidolia possa essere la “causa” delle costellazioni. Magari è proprio grazie alla pareidolia che gli antichi collegavano i puntini delle stelle trovando forme che oggi conosciamo come costellazioni.

Con un (bel) po’ di immaginazione si può davvero vedere un leone nella costellazione del Leone, o uno scorpione in in quella dello Scorpione. Con il Cancro o il Capricorno, però, oltre alla pareidolia ci vuole tanta, ma proprio tantissima immaginazione!

Rimanendo nel regno dell’astronomia, molti hanno visto Pluto su Plutone (che in inglese è Pluto!)

Su Pluto(ne) c’è Pluto!

Ma la più famosa pareidolia spaziale rimane il famoso volto di marte.

Una faccia su Marte

Nel 1976, la sonda Viking 1 spedì sulla terra l’immagine di un viso che somigliava proprio tanto ad un faraone egizio. Non c’è dubbio che la foto abbia sorpreso tutti, scienziati compresi. Tuttavia, ad occhi (e menti) esperti era chiaro che si trattasse semplicemente di un altopiano, di una formazione rocciosa colpita da particolari giochi d’ombre.

Pochi giorni dopo la NASA rese pubblica l’immagine in seguito divenuta famosissima. La didascalia originale indicava il volto come

un’enorme formazione rocciosa … che ricorda una testa umana … formata da ombre che danno l’illusione di occhi, naso e bocca”.

Gli autori della didascalia pensarono che quello sarebbe stato un buon modo per coinvolgere il pubblico e attirare l’attenzione su Marte.

Missione Compiuta!

… E In effetti il “volto su Marte” è diventato un’icona pop. Il volto è apparso nei film nei libri, riviste, talk show radiofonici, merchandaising e addirittura in un celebre videogame degli anni ’80: Zak McKracken and the Alien Mindbenders

Zak McKracken and the Alien Mindbenders

Naturalmente ci sono persone che pensano che questa sia la prova definitiva che c’è vita su marte, prove che la NASA preferirebbe nascondere, dicono i teorici della cospirazione.

Sebbene pochi scienziati ritenessero che il volto fosse un artefatto alieno, effettuare nuove foto della zona divenne una priorità per la NASA quando il Mars Global Surveyor (MGS) arrivò sul Pianeta Rosso nel settembre 1997, diciotto lunghi anni dopo la fine delle “missioni vichinghe”.

«Abbiamo ritenuto che fare nuove foto fosse importante per i contribuenti», ha spiegato Jim Garvin, capo scienziato del Mars Exploration Program della NASA. «E quindi abbiamo fotografato il volto non appena abbiamo avuto le migliori condizioni».

E così il 5 aprile 1998, quando Mars Global Surveyor sorvolò per la prima volta Cydonia (il sito su Marte dove è presente il volto, la sonda scattò una foto dieci volte più nitida delle foto originali del Viking.

La foto deluse molta gente. Grazie ad una maggiore risoluzione, era chiaro ormai che su Marte non c’era nessun volto. Molta gente, ma non tutta. Alcuni sostennero che la foto aveva un angolazione differente e in più era coperta da una leggera foschia.

E così, l’8 aprile 2001 – una giornata estiva senza nuvole a Cydonia – Mars Global Surveyor si è avvicinato abbastanza per un secondo sguardo. Questa volta la foto fu straordinaria, utilizzando la massima risoluzione assoluta della fotocamera. Ogni pixel nell’immagine del 2001 cattura 1,56 metri, rispetto ai 43 metri per pixel nella migliore foto vichinga del 1976.

Insomma, quando vi capita di scorgere una figura nelle nuvole, nel cibo o in qualunque oggetto nella vostra vita di ogni giorno, non siete in presenza di segnali dal mondo degli spiriti. Non sono neanche avvertimenti sul futuro. Si tratta semplicemente il risultato di schemi casuali che la mente umana sceglie di interpretare in modi particolari e spesse volte anche dando interpretazioni personali.

In un certo senso, le immagini pareidoliche che vediamo tendono ad indicare cose a cui siamo maggiormente interessati, siano esse persone, cuccioli o aerei.

Trovare immagini “nascoste” può essere divertente e interessante, quasi un hobby per alcuni.

Per altri, però, possono anche alimentare ossessività e paranoia.

È solo una questione di vista?

No. Esistono anche le pareidolie sonore che spesso vengono utilizzate da sedicenti sensitivi per captare segnali audio da una radio mal sintonizzata o peggio dal graffiare della punta di una penna su una superficie: la metafonia. Se volete approfondire, ne parliamo qui.