Storia

La VERA storia di Biancaneve (e i sette nani)

La fiaba di Biancaneve il cui titolo originale è Schneewittchen – parola composta da Schnee (neve) e Wittchen (strega) – è una fiaba della cultura popolare europea. I primi a pubblicarla furono i fratelli Grimm nel 1812.

Una “Prima” davvero inquetante

Nella PRIMA VERSIONE del 1812 infatti,

La mamma di Biancaneve si punge e sogna di avere una bambina “bianca come la neve, nera come l’ebano e rossa come il sangue”. Poco dopo rimane incinta e da alla luce una bambina. In questa versione, però, la mamma non muore ma diventa molto gelosa della bellezza di sua viglia quando questa ha solo sette anni. Ordina quindi ad un cacciatore di uccidere la bambina e di portarle polmoni e fegato da mangiare “con sale e pepe”.

Biancaneve però la fa franca rifugiandosi dai sette nani. La mamma quindi prende in mano la situazione e travestendosi da “merciaia” regala a sua figlia un pettine avvelenato. Ancora una volta i nani riescono a sventare il pericolo togliendo il pettine dalle mani della bambina. Tuttavia al secondo tentativo la mamma riesce nel suo intento e fa mangiare a Biancaneve una mela avvelenata. La bambina “giace come morta” e i sette nani, non volendo sotterrare una creatura così bella la depongono in una bara di vetro.

Dopo “molti molti” anni, passa di lì un principe, vede la fanciulla nella cassa di vetro e la chiede in dono ai nani che, alla fine cedono alla richiesta. Il principe vuole avere la bara di cristallo sempre con se per poter ammirare Biancaneve. Un giorno i suoi servitori, stanchi di dover scarrozzare “la morta” in giro frustrati aprono la bara e se la prendono con il corpo inerme di Biancaneve. Un pugno ben assestato sulla schiena le fa sputare il boccone avvelenato e così Biancaneve torna in vita.

La vendetta nei confronti della mamma cattiva arriva il giorno delle nozze tra Biancaneve e il principe. Invitata alla cerimonia la mamma è costretta a ballare con delle pesanti scarpe di ferro rovente fin quando questa non muore.

La vera storia di Biancaneve

A quanto pare, la fiaba si basa sulla tragica vita di Margarete von Waldeck, una nobildonna bavarese del XVI secolo. Margherita di Waldeck (1533 – 1554) era un’aristocratica tedesca, figlia di Filippo IV, conte di Waldeck-Wildungen (1493–1574), e della sua prima moglie, Margherita (1500–1537).

Margarete è cresciuta a Bad Wildungen, allevata dalla sua dura matrigna, dove suo padre possedeva miniere di rame nelle quali lavoravano bambini. Questi bambini lavoratori vivevano in case comuni ma in gruppi di venti e non di sette. Sette tuttavia è un numero simbolico che ricorre molto spesso. Anche la mela velenosa ha il suo perché. A quanto pare un vecchio avrebbe offerto frutti avvelenati agli operai della miniera e ad altri bambini che secondo lui avevano rubato da casa sua.


Famosa per la sua bellezza, molte personalità di spicco, puntavano alla mano di Margherita. Il più fortunato fu Filippo D’Asburgo. Pare che i due fossero amanti, anche se non ci sarebbe mai potuta essere una relazione ufficiale, poiché lei era di fede luterana e lui cattolico ortodosso. Margherita morì all’età di 21 anni nel marzo 1554. Alcuni insinuano che sia stata avvelenata.

Qui troverete invece La VERA storia di Hansel e Gretel