Storia

Mary Edwards Walker, fu la prima donna a ricevere una medaglia all’onore

Paladina delle donne e dei loro diritti: Mary Edwards Walker. Nel diciannovesimo secolo, le donne dovevano indossare corsetti, dare alla luce bambini e dedicarsi alle arti domestiche. Punto! Mary Edwards Walker, però, ha rifiutato di conformarsi a queste norme restrittive frequentando la scuola di medicina con successo.

Quando scoppiò la guerra civile, tentò di arruolarsi nell’esercito degli Stati Uniti in qualità medico, ma l’Unione rifiutò di riconoscerla come chirurgo e pagarla come se fosse un dottore maschio.

Furiosa per “la stupidità di questo sistema dominato dagli uomini”, Walker ha per anni fatto pressione al segretario alla guerra Edwin Stanton per ottenere una occupazione retribuita all’interno dell’esercito.

Esasperato dalle continue lamentele della donna («Se non facciamo qualcosa questa donna continuerà a darci problemi») Stanton riuscì ad esaudire il sogno di Mary. Grazie alla sua raccomandazione Mary Edwards Walker ottenne quindi un lavoro retribuito nell’esercito degli Stati Uniti d’America.

Ma le battaglie di Walker non si conclusero con il termine della Guerra Civile. Mary trascorse la sua vita a lottare per i diritti delle donne. Ha persino dovuto lottare per poter conservare la medaglia d’onore che ha ricevuto per i suoi meriti dimostrati in guerra.

Le passioni di Mary Walker: La medicina ed i pantaloni

Sebbene fosse illegale ai suoi tempi, la dottoressa Mary Edwards Walker indossava spesso dei pantaloni. La sua “sfacciataggine” le era costata numerosi arresti.

Nata nel 1832 da genitori progressisti nello stato di New York, Mary Edwards Walker era destinata a diventare anticonformista.

Entrambi i suoi genitori erano convinti abolizionisti e la incoraggiarono negli studi, convinti che una donna avesse tutti i diritti di coltivare la sua istruzione. In un’epoca in cui la maggior parte delle scuole di medicina si rifiutava di ammettere le donne, Mary Edwards Walker riuscì a iscriversi al Syracuse Medical College da adolescente, ottenendo la laurea nel 1855. Era la seconda donna nel paese a diventare un medico.

Quandi Walker sposò suo marito, anche lui medico, rifiutò di promettere di “obbedire” a suo marito nei voti nuziali. Durante la cerimonia nuziale, Mary, che ha scelto di mantenere il suo cognome, indossava pantaloni.

Insieme a suo marito, la Dottoressa Walker aprì uno studio medico privato nella contea di Oneida. I pazienti, tuttavia, diffidavano dalle abilità mediche di una donna e spesso rifiutavano di farsi visitare ed operare da lei. Ma la Dottoressa Walker avrebbe trovato altri modi per poter praticare la chirurgia.

Con l’inizio della guerra civile nel 1861, Walker si trasferì a Washington, D.C. e cercò di arruolarsi nell’esercito come chirurgo. Ma essendo donna, l’esercito rifiutò di riconoscerla come medicoe di pagarla per il suo servizio, nonostante la carenza di chirurghi.

Mary scelse quindi lavorare per l’esercito come medico non retribuito per l’esercito dell’Unione in un ospedale da campo e mentre era lì, organizzò un fondo per aiutare le famiglie dei feriti.Per portare soccorsi in maniera tempestiva, Walker, in Virginia durante la “Prima battaglia di Bull Run”, scese in pratica sul campo di battaglia.

Walker fece appello costantemente al Segretario alla Guerra per ottenere il riconoscimento di medico dell’esercito e di conseguenza per ottenere finalmente una paga.

Finalmente i suoi appelli furono ascoltati e nel settembre 1863, Walker divenne la prima donna chirurgo dell’esercito americano. Naturalmente non fu proprio la benvenuta nel suo nuovo ruolo.

La battaglia dei sessi durante la Guerra Civile Americana

Il dottor G. Perin, il direttore medico della cinquantaduesima fanteria dell’Ohio, ad esempio, dichiarò che riconoscere Walker al pari dei colleghi maschi sarebbe stata una “mostruosità medica“. Perin mise in dubbio le qualifiche di Mery Walker e volle sottoporla personalmente ad un esame, davanti ad una commissione medica. Se avesse fallito, la Dottoressa Walker avrebbe perso il suo lavoro per l’esercito. Non c’è neanche bisogno di dire che Mary Edwards Walker passò brillantemente l’esame.

Mary Walker, imperturbabile dalle critiche, attraversava le linee nemiche per curare i civili opponendosi alla pratica comune di amputare gli arti dei feriti, sostenendo la tesi della riabilitazione dell’arto e del trattamento delle ferite.

amputazioni nella guerra civile
Durante la Guerra Civile i chirurghi praticarono oltre 60.000 amputazioni di arti

I soldati confederati si fecero beffa di lei, descrivendo Mary Walker come “qualcosa che solo gli Yankee degradati e depravati avrebbero potuto concepire”. Per il Capitano Benedict J. Semmes, Mary: “Non era di bell’aspetto, e ovviamente aveva una lingua così lunga da tenere a bada un reggimento di uomini.”

Il 10 aprile 1864, mentre era intenta a curare soldati in territorio nemico, Walker fu catturata da alcune sentinelle confederate. Fu accusata di spionaggio per l’Unione, anche se questa potrebbe essere ipotesi veritiera.

L’accusa costò a Walker una detenzione di più di quattro mesi nella prigione confederata di Richmond denominata Castle Thunder. Quando i giornali diedero notizia della sua cattura, uno di questi scrisse: “Non dobbiamo omettere di aggiungere che è brutta e magra, e apparentemente sopra i 30 anni”. Alla fine, i Confederati liberarono Walker attraverso uno scambio di prigionieri.

Nel gennaio 1866, non senza ostracismi e difficoltà, il Dipartimento di Guerra riconobbe il suo lavoro ed il suo impegno e offrì a Walker una medaglia all’onore.

Al fianco delle donne

Ma la passione per l’abbigliamento maschile, Mary Walker l’aveva ben prima di indossare l’uniforme militare. La sua decisione di abbandonare il classico abito femminile faceva parte della sua lotta per i diritti delle donne. Già nel 1840 anticipò le suffragette Elizabeth Cady Stanton e Susan B. Anthony evitando di indossare corsetti come di norma ai tempi.
Nel 1897, Walker disse:

Nel 1870, Walker fu arrestata a New Orleans per aver indossato abiti da uomo e fu accusata di omosessualità. Alle critiche, Walker rispondeva con sagacia: “Non indosso abiti da uomo, indosso i miei abiti”.

Un anno dopo, Walker ha provato senza successo a recarsi in un seggio elettorale per esprimere il proprio voto. È comparsa due volte davanti al Congresso a sostegno del suffragio universale e corse per il Senato degli Stati Uniti nel 1881 e per il Congresso nel 1890.

Nel 1917, il Congresso votò per annullare la medaglia d’onore di Mary Edwards Walker e con la sua quelli di altri 911 civili che l’avevano ricevuta.
Ma quando il Congresso chiese a Walker di restituire la medaglia, lei rifiutò. Mary indossava la sua medaglia tutti i giorni e con orgoglio. Alla richiesta rispose che avrebbero potuto togliere la medaglia dal suo cadavere una volta che fosse morta. Molto tempo dopo, presidente Jimmy Carter ha ripristinato ufficialmente la sua Medal of Honor nel 1977. Walker trascorse i suoi ultimi anni successivi aprendo la sua casa alle donne ostracizzate per il loro stile di vita.

Quando Mary Edwards Walker morì nel 1919 all’età di 86 anni, la sua bara fu coperta da una bandiera americana. Quando venne sepolta, Mary indossava un abito nero da uomo. L’anno successivo, il diritto di voto fu esteso anche alle donne.