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Siamo l’unico paese al mondo dove si lotta più contro il governo che contro il Covid19

Ed eccoci ad una nuova interessante affermazione che circola sui social, soprattutto sulle bacheche di utenti specifici. È vero che siamo l’unico paese che protesta contro il governo, si immagina, per le misure adottate contro il Coronavirus SARS-CoV-2 responsabile del Covid-19?

Prendre in esame tutti i paesi del mondo sarebbe impresa da premio Pulitzer. Diamo uno sguardo ai maggiori. In ordine sparso. Soprattutto, si fa riferimento a notizie pubblicate dai giornali, quindi non al “termometro” dei social, che sarà quasi certamente più bollente e pieno di frecciate.

Addirittura in Francia ed in Germania le proteste dei cittadini si sposano dai social alla strada.

Francia

Ci sono proteste in Francia o i nostri “cugini” sono bravi, responsabili e fiduciosi nel loro governo? Mica tanto!

Proteste, anche violente si sono registrate nei sobborghi di Parigi, secondo il WASHINGTON POST.

Le rivolte in Francia sono state soprattutto contro la polizia, accusata di controllare maggiormente i quartieri più poveri e degradati. Ci sono tenioni per “il blocco delle famiglie della classe operaia, molte di origine immigrata, che vivono in piccoli appartamenti all’interno di affollati edifici di edilizia pubblica”. Le restrizioni alla circolazione in Francia sono in vigore dal 17 marzo e consentono alle persone di uscire di casa una volta al giorno per motivi strettamente necessari o per acquistare beni essenziali.

I cittadini più sfortunati sono quindi esasperati da questa prigionia forzata in appartamenti minuscoli, sovraffolati e promiscui, che li costringerebbe, paradossalmente, ad un contatto sociale più stretto e continuato.

“I sindaci hanno incolpato i tagli alle spese. I fondi per le infrastrutture sono diminuiti. Le tesse infrastrutture prima dell’arrivo del coronavirus, erano ancora una priorità del governo del presidente Emmanuel Macron”. Scrive ancora il Washington Post.

Grane anche dal mondo della scuola per Macron e il suo governo. Sempre le famiglie più povere protestano perché, giustamente, non tutti possono permettersi di poter seguire lezioni on-line. Ma Emmanuel queste cose le aveva immaginate. Si pensa quindi ad un ritorno a scuola su base volontaria. Le famiglie che volessero tenere i propri figli a casa potranno farlo. Tutto risolto? Manco per niente! I sindacati degli insegnanti minacciano di scioperare, lasciando potenzialmente agli studenti più svantaggiati un sostegno ancora minore di quello attuale.

Tutti Nudi!

Un gruppo infermieri hanno protestato facendosi intervistare nudi da RT France. Protestavano per la mancanza di risorse contro il coronavirus. «Il governo sta mettendo in pericolo tutti, i nostri pazienti e noi stessi, quindi attraverso questa campagna abbiamo deciso di metterci a nudo perché il governo ci sta mandando nudi per affrontare questa pandemia», ha detto l’infermiera Melina Dufraigne-Laflechelle.

Germania

Anche la Angela Merkel ha il suo bel coro di proteste.

la polizia tedesca ha arrestato decine di manifestanti a Berlino per aver infranto le misure di blocco da coronavirus. Stavano protestando per i blocchi da coronavirus. Circa 1.000 persone hanno partecipato alla manifestazione, che è ormai diventata un evento settimanale nella capitale tedesca.

Proteste bipartisan


La protesta (se stando ad un tweet della polizia “è contro le regole”) ha attirato principalmente attivisti di estrema sinistra, ma ha anche visto la partecipazione di sostenitori di destra e membri di gruppi marginali.

Alcuni manifestanti indossavano magliette che accusavano il cancelliere Angela Merkel di “vietare la vita”, mentre altri chiedevano “libertà”. Altri brandivano cartelli con slogan come “Stop alla lobby farmaceutica”.

Spagna

Le critiche non riparmiano neanche il governo spagnolo che aveva inizialmente impedito ai bambini di uscire di casa se non per necessità mediche. Ebbene dopo una serie di proteste, il ministero della salute aveva allentanto un po’ le maglie attorno ai bimbi. Avrebbero potuto accompagnare i genitori a fare spese e in farmacia. Ma l’allentamento non era sufficiente.

Nuove proteste si sono sollevate sui social chiedendo a gran voce che i bambini potessero uscire a giocare. A Madrid, per protesta, le persone sui balconi battevano pentole e padelle.

In tutta risposta il governo, aveva promeso che dal 26 aprile anche ai minori di 14 anni potevano scendere in strada, ma solo a passeggio. In segiuto l’asticella è stata rialzata al 4 maggio.

Inghilterra

Attivisti in azione anche in inghiltera, se bene almeno all’apparenza in maniera minore. La polizia ha interrotto una protesta anti-blocco a Glastonbury, nel Somerset. Si è trattato di una manifestazione “pacifica” contro le misure di restrizione del governo.

Due uomini, uno vestito con una tuta anticontaminazione, sono stati arrestati per aver organizzato una protesta sul tetto del Shrewsbury College. La protesta, andata avanti per cinque ore, aveva come slogan “Niente più blocco”.

Per il regno unito bisogna però considerare anche il clamore sollevato da quella “mezza bufala” del Premier Boris Johnson che avrebbe chiesto l’immunità di gregge. Poi si è scoperto che non era propio così.

USA

Il Signor McDaniel, un sessantenne di Marion, nell’Ohio, ha scritto una serie di post su Facebook in cui descriveva l’epidemia di coronavirus come un “stratagemma politico”. Per lo stesso sessantenne era “follia” la decisione del governatore di chiudere ristoranti e bar. Alcune settimane dopo, il sig. McDaniel è per complicazioni legate a Covid-19 e la famiglia ha chiesto il pieno rispetto delle “distanze sociali” durante le esequie. Questo esempio rappresenta solo la classica punta dell’iceberg.

Migliaia di americani in più di una dozzina di Stati hanno partecipato alle proteste contro gli ordini di “rimanere a casa”. Il Lockdown ha bloccato l’economia del paese e fatto registrare un aumento record delle richieste di disoccupazione.

In definitiva

In definitiva, non solo l’affermazione non è veritiera ma forse l’Italia ha addiruttura meno proteste eclatanti e di piazza da parte di privati cittadini rispetto ad altri paesi.