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Body Shaming: cos’è e perché lo facciamo.

Body Shaming. Cos'è?

Dopo le note vicende che vedono coinvolta la Showgirl Michelle Hunziker, accusata di aver fatto del “Body Shaming” nei confronti della giornalista Giovanna Botteri, vediamo cosa è il “Body Shaming”.

Il Body shaming (e il fat shaming) è sempre una forma di bullismo anche se fatta on-line sui social. È l’atto o la pratica di giudicare negativamente qualcuno in base al suo aspetto fisico. In genere, le persone sono consapevoli del proprio fisico e sono in apprenione ad essere in sovrappeso o sottopeso. Spesso il corpo della gente non si adatta alla visione della società di “magro e bello“. La nostra cultura ci spinge ad abbracciare l’ideologia di un corpo perfetto, che si tratti di stampa, film, televisione o internet, vedere qualcuno che non si adatta ai modelli proposti, da qualcuno non è considerato accettabile.

Insomma può definirsi body shaming: l’azione o la pratica di umiliare qualcuno facendo commenti beffardi o critici sulla sua forma o dimensione corporea.

Le vittime non sono solo donne

Ma non crediate che che vittime siano sempre e solo donne. Si tratta comunque di Body Shaming, poco importa che la vittima sia di sesso maschile, giusto? In Italia, il Body Shaming che vede (o ha visto) vittime di sesso maschile è riservato per la maggior parte al mondo della politica. Silvio Berlusconi era lo psiconano, Renato brunetta era invece un nano semplice. Romano Prodi era mortadella, mentre Giuliano Ferrara, nelle parole di Beppe Grillo era addirittura “un container pieno di m…. liquida“. C’è poi Matteo Renzi, paragonato a Mister Bean e chissà quanti altri.

Come può manifestarsi il Body Shaming?

Anche se può sorprendere, il Body Shaming, può riguardare anche l’autocritica. Quando ad esempio si paragona il proprio aspetto a quello di altre persone.

Più conosciuto è invece il bullismo che consiste nel criticare l’aspetto di un altro direttamente, o, in maniera più subdola, alle sue spalle.

Non importa come il BS si manifesti. Il BS porta spesso a confronto e al senso di vergogna. Chi subisce il Body Shaming si fa portabandiera dell’idea (sbagliata) che le persone sono giustamente giudicate principalmente per le loro caratteristiche fisiche.

La prima arma (di difesa): criticare l’aspetto fisico altrui.

Se ha conseguenze così dure, perché il body shaming è così comune? Perché, quando siamo turbati, infastiditi o intimiditi da qualcuno, non possiamo fare altro che criticare il suo aspetto?

Durante l’adolescenza e la giovane età adulta, in un certo senso, è più facile attaccare qualcuno con qualcosa che probabilmente farà centro, come una critica al suo aspetto fisico. Criticare è più semplice che esprimere ciò che si sta provando emotivamente. Dire: “Sono davvero ferito dal modo in cui il mio amico mi ha trattato” o “Sono terrorizzato a perdere questa amicizia” ci apre e i fa apparire più vulnerabili. È quindi più facile seppellire i propri sentimenti feriti sotto commenti cattivi.

Cambiare atteggiamento

Soprattutto negli adolescente, è difficile trovare modi per esprimere la propria frustrazione senza usare il body shaming. È diventata una risposta quasi automatica.

Appare piuttosto improbabile che tu sia arrabbiato con una persone perché questa è troppo altra, troppo magra o troppo grassa. È più probabile che tu sia arrabbiato perché è stato detto qualcosa di sbagliato, o magari per un sentimento di rifiuto. Bisogna imparare ad identificare il problema e ad avere il coraggio di esprimersi.