Paranormale Scienza & Natura

L’effetto Ideomotorio

Quando compiamo le nostre azioni di ogni giorno, ne siamo tutti consapevoli. Se vogliamo ad esempio prendere in mano una penna, pensiamo semplicemente all’azione e lo facciamo. Esistono però altre azioni che noi compiamo, che sono azioni inconsce, istintive: azioni compiute senza volontà.

Le Azioni Eccitomotorie e Sensomotorie

La prima categoria di azioni inconsce è nota come azioni eccitomotorie. Queste sono azioni comprendono il respirare, la deglutizione e il mantenimento del battito cardiaco.

Questa seconda categoria è nota invece come azioni sensomotorie. Queste azioni sono ad esempio reagire ad uno spavento o alle azioni riflesse: allontanare la mano da una fonte di calore prima che il dolore si sia registrato, per dirne una. Il fattore comune a queste azioni inconsce è che sono istintive e involontarie.

Una terza categoria: L’azione Ideomotoria

Nel 1852, lo psicologo William B. Carpenter identificò una terza categoria di azione inconscia: l’azione ideomotoria.

Qual è l’effetto ideomotorio? Le azioni ideomotorie sono movimenti inconsci e involontari che vengono eseguiti da una persona a causa di pregresse aspettative, suggerimenti o preconcetti. L’esempio classico è quello della rabdomanzia.

I rabdomanti di solito tengono due bacchette davanti a loro in modo che siano parallele al terreno. Quando questi si imbattono in qualunque cosa siano loro stiano cercando di rilevare (di solito l’acqua), le aste si incrociano in quel punto.

Se ad un soggetto viene detto che l’acqua si trova sotto un preciso punto, capiterà che mentre questo soggetto attraversa il punto, le bacchette da rabdomante devieranno o si incroceranno. Questo accade perché sanno dov’è il punto e muoveranno inconsciamente le loro mani, sebbene leggermente. Il punto importante da sottolineare è che questo viene fatto inconsciamente. La persona che sta utilizzando le aste da rabdomante non si rende conto che sono loro stessi a muoverle. Verosimilmente sentiranno come se una forza esterna agisse sulle aste, il che rende l’esperienza ancora più impressionante.

Questo può essere dimostrato come azione ideomotoria da:

  • Non dicendo al soggetto del test dove si trova l’acqua. Così facendo il soggetto dovrà andare a caso, mancando clamorosamente il punto stabilito.
  • Suggerendo al soggetto del test che l’acqua si trova in un determinato punto.Si è scoperto che in questo caso, le bacchette da rabdomante si incroceranno in quel punto indipendentemente dal fatto che l’acqua sia presente o meno. Questo mostra che è il preconcetto che provoca l’effetto e non la presenza dell’acqua. Lo stesso effetto si ottiene chiedendo a un pendolo di oscillare in direzione nord-sud per rispondere “sì” o est-ovest per rispondere “no” a una domanda. È il movimento inconscio della mano della persona che determina in che direzione si muoverà il pendolo nella sua oscillazione.

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La portata dell’effetto ideomotorio

L’effetto ideomotorio fu riconosciuto per la prima volta all’inizio del XIX secolo, anche se Carpenter lo chiamò così solo intorno al 1852. Venne riconosciuto quando gli scienziati del XIX secolo hanno cominciato a studiare fenomeni come rabdomanzia, pendoli, ribaltamento (non fraudolento) del tavolo nelle sedute spiritiche, scrittura automatica, tavole Ouija ecc. fornendo una spiegazione scientifica a queste pratiche paranormali.

In tempi più moderni, l’effetto ideomotorio si è scoperto anche nella ciarlataneria medica, specialmente nella diagnosi. L’utilizzo di dispositivi radionici e di piastre, la chiropratica, la kinesiologia applicata, la radiestesia, la cristallo terapia … sono esempi perfetti di diagnosi effettuate con effetto ideomotorio.

L’effetto ideomotorio è noto da oltre 150 anni, ma non è ancora un fenomeno ampiamente conosciuto. Tende a essere usato, giustamente, come spiegazione per la rabdomanzia e la tavola Ouija. La sua portata, tuttavia, è molto più ampia e dovrebbe essere una spiegazione più ampiamente conosciuta specialmente per il campo dei medici ciarlatani. L’effetto ideomotorio è un classico esempio di come possiamo essere ingannati dai nostri sensi e da noi stessi. Molte persone credono in determinate cose, perché le hanno sperimentate di persona. Confidano nell’infallibilità percepita dei loro sensi. L’effetto ideomotorio è solo un esempio del motivo per cui dovremmo usare test scientifici oggettivi piuttosto che fare affidamento su esperienza soggettiva e personale per capire cosa è reale e cosa non lo è.

Riassumendo

1. L’effetto ideomotorio provoca piccoli movimenti inconsci a causa delle aspettative della persona, preconcetti o suggestionabilità.

2. La persona non è consapevole di essere la causa dei movimenti. I movimenti sono attribuiti ad un forza o potere esterno. Il movimento sembra innaturale.

3. Le “forze esterne” percepite sono generalmente considerate di natura paranormale.

4. L’effetto è reale e può ripetersi nel tempo. Questo può portare all’auto-rafforzamento dell’idea di avere abilità paranormali che a loro volta amplificherà il fenomeno.

5. Una volta che una credenza si è formata e rafforzata, il credente di solito non vi rinuncia mai. Rabdomanti, guaritori, ecc., che continueranno a fallire test scientifici oggettivi non rinunciano alla loro convinzione. Questi soggetti tendono a cercare scuse (spesso fantastiche) per i loro fallimenti piuttosto che accettare una spiegazione razionale per la loro “capacità”.