Salute e Corpo

Trattenere il respiro NON è un “semplice autocontrollo” per il coronavirus

Trattenere Respiro Coronavirus

[Aggioramento] Qui le statistiche IN TEMPO REALE dell’infezione da Covid-19 in Italia e nel mondo. Contagi, decessi e guariti.

L’affermazione è questa:

Con il diffondersi nel mondo del nuovo coronavirus, responsabile della malattia COVID-19, anche i consigli per combattere la pandemia prendono piede.

C’è in particolare un breve testo, spesso copiato e incollato con ingenuità che è diventato virale su Facebook, Twitter e WhatsApp ed altri social. Il testo suggerisce un semplice autocontrollo per determinare se si è stati colpiti dal coronavirus, ed è di solito attribuito a “Taiwan Experts”, alla “Stanford University” o allo “Stanford Hospital Board”.

Il nuovo Coronavirus potrebbe non mostrare segni di infezione per molti giorni. Come fare a sapere se si è stati infettati? Quando arrivano febbre e tosse i polmoni sono di solito a 50% in fibrosi. Gli esperti di Taiwan forniscono un semplice autocontrollo che possiamo fare ogni mattina: fai un respiro profondo e trattenilo per più di 10 secondi. Se ci riesci senza tossire, senza provare fastidio, rigidità o senso di oppressione, non c’è fibrosi nei polmoni; indica sostanzialmente che nessuna infezione è in corso.

esempio di Uno dei tanti testi che girano sui social media

Il testo virale è spesso accompagnato da altre affermazioni sul coronavirus come ad esempio “un eccellente consiglio dei medici giapponesi” sul mantenere umida la gola.

Questo “semplice autocontrollo” si basa su due affermazioni non dimostrate:

  1. Le infezioni da COVID-19 hanno come sintomo una condizione nota come fibrosi polmonare
  2. La capacità di trattenere il respiro per 10 secondi sia un indicatore preciso della fibrosi.

La fibrosi polmonare NON è un sintomo di infezione da coronavirus COVID-19

La fibrosi si verifica quando il tessuto connettivo in eccesso si deposita nei polmoni in risposta a cicatrici o altri fattori. Questo eccesso di tessuto può ridurre gravemente la capacità dei polmoni di portare ossigeno al corpo. Ad oggi, nessuna grande agenzia sanitaria ha elencato la fibrosi come sintomo di COVID-19 in qualsiasi fase della sua progressione. Tantomeno questa è elencata come sintomo nella relazione congiunta dell’Organizzazione mondiale della sanità con la Cina sulla progressione e diffusione della malattia.

I casi più gravi di COVID-19 di solito sfociano in polmonite, che può causare cicatrici ai polmoni, ma tale danno verrebbe necessariamente dopo che uno aver mostrato sintomi di polmonite. Anche se questo autocontrollo avesse qualche potere diagnostico, logica vuole quindi che qualsiasi danno ai polmoni sarebbe preceduto da sintomi ben chiari.

Trattenere il respiro NON è un valido test per la diagnosi della fibrosi polmonare

Sebbene trattenere il respiro sia probabilmente più difficile se la capacità polmonare è ridotta, non esiste alcun supporto scientifico che avvalori l’idea che trattenere il respiro per 10 secondi indichi un buono stato di salute. In più è sbagliato affermare che avere difficoltà nel trattenere il respiro sia sintomo di COVID-19 (che ha causato fibrosi polmonare). Diversi fattori possono infatti ridurre le capacità polmonari: allergie, asma, condizioni croniche e altre infezioni. In più, tra i tanti test respiratori che i medici eseguono sui polmoni per identificare problemi, nessuno di questi comporta la capacità di trattenere il respiro per 10 secondi.

Poiché trattenere il respiro non è un test valido per la fibrosi e poiché la fibrosi non è un sintomo di COVID-19, si può tranquillamente definire questo test inefficace e queste affermazioni un falso.