Storia

Aprile 2020: Torna l’incubo a Chernobyl

Una foresta ha preso fuoco nella zona di esclusione contaminata attorno all'ex centrale nucleare di Chernobyl in Ucraina sabato 4 aprile 2020, radiazione, radiazioni

Una foresta ha preso fuoco nella zona di esclusione contaminata attorno all’ex centrale nucleare di Chernobyl in Ucraina sabato 4 aprile 2020. Circa 90 vigili del fuoco sono intervenuti per estinguere l’incendio, che si è rapidamente esteso su un area di 20 ettari. Per combattere l’incendio sono intervenuti un elicottero e due aerei. Le radiazioni, ancora presenti nella zona di esclusione di 2.600 chilometri quadrati, ha reso più difficile la lotta al fuoco, ma non c’è alcun pericolo per i centri abitati.

Gli incendi sono un evento relativamente frequente nella zona di esclusione. Non è ancora chiaro se la foresta vicino Chernobyl abbia preso fuoco per cause collegate alla natura radioattiva della foresta stessa.

L’incendio ha bruciato attrazioni turistiche

Dopo 10 giorni il rogo nei pressi di della centrale di Chernobyl, ha distrutto circa il 30% delle attrazioni turistiche all’interno della zona di esclusione. Fan del turismo estremo, niente panico. L’iconica sala di controllo del 4° reattore (quello esploso), la centrale stessa e la vicina città abbandonata di Pripyat non hanno subito danni.

«È vero. Abbiamo perso un terzo degli oggetti in termini di quantità, ma non sono i più importanti di Chernobyl in termini di qualità», afferma Serhiy Myrnyi, direttore di Chernobyl Tour, un tour operator specializzato nella visita alla zona di esclusione. «Ma anche a pensarla in questi termini, mi piange il cuore».

Diversi villaggi abbandonati nella zona di esclusione che circonda Chernobyl sono andati completamente distrutti. «Di loro rimane solo cenere e rovine» afferma Myrnyi. «Questi villaggi erano, ovviamente abbandonati, ma sono sopravvissuti per così tanto tempo, fino ad ora» afferma Myrnyi.

Una mano dalla pioggia, ma occhio alle radiazioni

A dare una mano ai vigili del fuoco ci ha pensato anche la pioggia. Dopo oltre una settimana, l’incendio era finalmente domato. Ma per questa buona notizia bisogna registrarne anche una cattiva: i livelli di radiazione nell’area della capitale Kiev sono aumentati.

Un rapporto pubblicato dall’Istituto francese di radioprotezione e sicurezza nucleare (IRSN) mostra che i rilevamenti dell’aria a Kiev avevano livelli elevati di cesio radioattivo 137, che ha raggiunto il picco intorno al 10-11 aprile.

“Questi valori sono significativamente più alti dei valori normalmente misurati per il cesio 137 nell’aria a Kiev e sono la prova del passaggio di masse d’aria contaminata”, si legge nel rapporto. “Tuttavia, i livelli rimangono moderati e non avranno conseguenze sulla salute.” Tuttavia, il fumo stesso può avere conseguenze sulla salute proprie. La qualità dell’aria a Kiev è risultata la peggiore al mondo in quella settimana proprio a causa dei venti che trasportavano il fumo in città.